LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - MICHEA

INTRODUZIONE AL LIBRO DI MICHEA

Autore e ambiente storico
Michea è contemporaneo del profeta Isaia e di poco posteriore al profeta Amos. Originario di un villaggio del sud del regno di Giuda, egli svolge la sua missione di profeta a Gerusalemme verso la fine dell'VIII e l'inizio del VII secolo a.C. (circa dal 725 al 680 a.C.). Egli sarà testimone della caduta del regno d'Israele, al nord, e della sua capitale Samaria nel 721 a.C. e, in seguito, dell'invasione degli Assiri nel regno di Giuda, al sud, nel 701 a.C.

Come aveva fatto Amos nel regno d'Israele, anche Michea denunzia ai suoi compatrioti del regno di Giuda la mancanza di responsabilità dei capi verso il popolo, la corruzione che intacca ogni rapporto sociale, l'idolatria presente sotto forma di culti stranieri. Nonostante queste infedeltà, i contemporanei di Michea ostentano la sicurezza di avere Dio come alleato, perché essi sono pur sempre il suo popolo.

Caratteristiche principali
Il libro di Michea raccoglie un duplice messaggio in cui si alternano tra loro: l'annunzio del giudizio e del castigo (capitoli 1-3 e 6, 1-7, 7) e la promessa della salvezza (capitoli 4-5 e 7, 8-20). Il suo messaggio coincide con quello di Amos e Osea e del suo coetaneo Isaia e lo riassume. Michea condanna la sicurezza dei suoi contemporanei che si illudono di non perdere mai la protezione di Dio. L'idolatria e le ingiustizie commesse hanno, infatti, distrutto i legami tra Dio e il suo popolo e Dio sta per punirlo. Il profeta ricorda al popolo del regno di Giuda, che calpesta la giustizia sociale e pratica l'idolatria, che quelle stesse colpe avevano provocato la caduta del regno d'Israele. Egli si oppone con coraggio ai grandi del suo tempo: ai ricchi proprietari, ai dirigenti, ai magistrati, ai sacerdoti, e perfino a quei profeti che illudono la gente con parole rassicuranti e frenano la conversione.

Ma la sua predicazione non è solo di condanna. Egli infatti indica quel che Dio si aspetta dal suo popolo: che compia la giustizia, ami con tenerezza, cammini con umiltà davanti a lui.
Per il futuro annunzia una consolante certezza: Dio formerà con i sopravvissuti un nuovo popolo, guidato da un re da lui scelto (5, 1-4a), portatore di pace. Gerusalemme diventerà il luogo dove le nazioni verranno per ascoltare il Signore (4, 1-5).

Schema
- Dio condanna i regni di Giuda e di Israele 1, 1-3, 12
- Dio promette salvezza e un nuovo re 4, 1-5, 15
- Dio fa causa al suo popolo 6, 1-7, 7
- Speranza e preghiera del popolo 7, 8-20

LIBRO DI MICHEA

CAPITOLO 1
1 Durante i regni di Iotam, di Acaz, di Ezechia, tutti re di Giuda, il Signore parlò a Michea, originario della città di Moreset. Gli rivelò questo messaggio che riguarda le città di Samaria e di Gerusalemme.

IL SIGNORE ACCUSA IL SUO POPOLO
2 Ascoltate, popoli tutti! La terra e i suoi abitanti facciano attenzione! Dio, il Signore, testimonierà contro di voi dal suo santo tempio.
3 Anzi, il Signore esce dal luogo dove abita, scende e cammina sui monti della terra.
4 Sotto i suoi passi, le montagne si sciolgono e le valli si spaccano, come la cera davanti al fuoco e come l'acqua giù per un pendio.
5 Tutto questo succede a causa dell'idolatria dei discendenti di Giacobbe, a causa dei peccati del regno d'Israele.
Chi spinge Israele alla rivolta?
Samaria, la sua capitale.
Chi spinge Giuda all'idolatria sulle colline ?
Gerusalemme, la sua capitale.
6 Per questo il Signore dice: «Ridurrò Samaria a un mucchio di rovine, a un terreno arido per piantare una vigna. Arriverò fino alle sue fondamenta, farò rotolare le sue pietre verso il fondovalle.
7 I suoi idoli saranno frantumati, i doni che ha ricevuto saranno gettati nel fuoco. Farò a pezzi le statue dei suoi dèi, perché ha ottenuto tutte queste cose a prezzo della sua prostituzione. E i nemici le prenderanno, per pagare altre prostituzioni».

IL PROFETA SOFFRE PER LA SORTE DEL SUO POPOLO
8 Per questo io, Michea, gemerò e farò lamenti. Come segno di dolore camminerò scalzo e nudo, urlerò come uno sciacallo, mi lamenterò come uno struzzo.
9 Le ferite di Samaria sono mortali, anche Giuda ne è colpita. La distruzione è arrivata fino alle porte di Gerusalemme, dove abita il mio popolo.
10 Non fatelo sapere ai nostri nemici nella città di Gat, non fate vedere che piangete. A Bet-le-Afra rotolatevi nella polvere in segno di dolore.
11 Abitanti di Safir, partite per l'esilio, nudi, coperti solo di vergogna. La gente di Zaanan non osa uscire dalla città. La città di Bet-Esel è in lutto, non vi dà nessun aiuto.
12 La popolazione di Marot si aspettava il benessere; invece il Signore ha colpito duramente fino alle porte di Gerusalemme.
13 Fidatevi pure dei vostri cavalli e dei vostri carri da guerra, abitanti di Lachis. Voi avete imitato le infedeltà d'Israele e così avete spinto Gerusalemme a peccare.
14 Dovete separarvi dagli abitanti di Moreset-Gat. E l'aiuto che la città di Aczib darà ai re d'Israele sarà solo una illusione.
15 Abitanti di Maresa, il Signore vi consegnerà nelle mani di un nemico che conquisterà la vostra città. I gloriosi capi d'Israele si nasconderanno nella caverna di Adullam.
16 Abitanti di Gerusalemme, in segno di lutto per i vostri figli, che sono la vostra gioia, tagliatevi i capelli, radetevi la testa, rendetela calva come quella dell'avvoltoio. Infatti i vostri figli vi saranno strappati e portati lontano, in esilio.

CAPITOLO 2
LA FINE DEGLI OPPRESSORI
1 Guai a quelli che durante la notte progettano il male e lo fanno subito, alle prime luci del giorno, appena ne hanno la possibilità.
2 Se vogliono campi, se li prendono; se desiderano case, se le prendono. Opprimono gli uomini e le loro famiglie, li privano delle loro proprietà.
3 Per questo il Signore dichiara: «Sto preparando una sciagura contro questa razza di gente che voi siete! Non potrete sfuggirle. Non camminerete più a testa alta perché sta per arrivare un tempo di disgrazia».
4 In quel tempo si farà per voi un lamento, si canteranno per voi queste parole: «Siamo rovinati! Il Signore ha tolto al suo popolo la terra. Non si riavvicinerà mai più a noi per ridarci i nostri campi che sta per dividere?».
5 Quando il popolo del Signore in assemblea ridistribuirà la terra con un sorteggio, a voi non toccherà nessun terreno.

LA GENTE CONTESTA IL PROFETA
6 La gente mi dice: «Non sparlare. Smettila di annunziare che saremo colpiti duramente dal Signore.
7 Chi l'ha detto che sarà così, popolo d'Israele? Il Signore ha forse perso la pazienza? Sarebbe questo il suo modo di agire? Non parla invece con bontà a chi si comporta bene?».
8 Ma il Signore risponde: «Come ieri voi, mio popolo, vi comportate da nemico. Voi strappate il mantello a chi passa tranquillo e non ha intenzione di aggredire nessuno.
9 Voi cacciate le donne del mio popolo lontano dalle case che amano e private i loro bambini dell'onore che ho dato loro.
10 Andatevene via da questo luogo, non vi troverete più riposo. Con i vostri peccati l'avete reso impuro e condannato a una terribile distruzione.
11 Un profeta adatto a questo popolo è quello che parla a vuoto e dice menzogne di questo genere: Vi annunzio che avrete vino e bevande inebrianti in abbondanza».

IL SIGNORE RIUNIRÀ IL RESTO D'ISRAELE

12 Il Signore dice: «Riunirò tutti voi, discendenti di Giacobbe, sopravvissuti d'Israele. Vi raccoglierò come pecore in un recinto, come un gregge al pascolo. Sarete di nuovo un gregge numeroso».
13 Alla loro testa camminerà chi ha aperto la strada. Il Signore, loro re, li condurrà. Essi si apriranno a forza un passaggio e saranno liberi.

CAPITOLO 3

MICHEA DENUNZIA I CAPI D'ISRAELE

1 Mi rivolgo a voi, capi dei discendenti di Giacobbe, magistrati del popolo d'Israele: non siete proprio voi che dovreste preoccuparvi della giustizia?
2 Ma voi odiate quel che è bene e amate quel che è male, spellate la gente, anzi le strappate la carne dalle ossa.
3 Voi divorate il mio popolo. Lo spellate, gli rompete le ossa e lo fate a pezzi come se fosse carne da buttare nella pentola.
4 Ma quando implorerete l'aiuto del Signore, egli non vi risponderà, non vorrà più vedervi perché avete commesso azioni malvagie.

CONTRO I PROFETI CHE INGANNANO ISRAELE

5 Il Signore condanna con queste parole i profeti che ingannano il mio popolo: «Se sono ben pagati, promettono la pace, ma promettono la guerra a chi non gli dà nulla da mettere sotto i denti.
6 Profeti, le vostre visioni e le vostre predizioni sono finite! Il sole tramonterà, l'oscurità vi coprirà, la notte cadrà su di voi, tutto diventerà buio».
7 Quelli che pretendono di predire il futuro saranno coperti di vergogna, si tapperanno la bocca perché Dio non risponde più loro.
8 Invece il Signore mi riempie con il suo Spirito, mi dà forza, coraggio e senso di giustizia per denunziare al popolo d'Israele, ai discendenti di Giacobbe, le sue azioni malvagie, le sue infedeltà.

MICHEA ANNUNZIA LA ROVINA DI GERUSALEMME

9 Ascoltate, capi dei discendenti di Giacobbe, magistrati del popolo d'Israele. Voi non sopportate quel che è giusto, trasformate in male quel che è bene.
10 Voi costruite la ricchezza di Gerusalemme, la città di Dio, su assassinii e ingiustizie.
11 I giudici si lasciano comprare, i sacerdoti insegnano se vengono pagati, i profeti predicono il futuro dietro ricompensa. E inoltre pretendono di avere il Signore con loro, quando dicono: «Il Signore è con noi, nessun male ci colpirà».
12 Ma per causa vostra,
Sion sarà arata come un campo,
Gerusalemme diventerà
un mucchio di rovine
e il monte del tempio
si trasformerà in un bosco selvaggio.

CAPITOLO 4

GERUSALEMME CAPITALE DELLA PACE

(vedi Isaia, 2, 2-4)
1 Alla fine, il monte dove sorge il tempio del Signore sarà il più alto e dominerà i colli. Tutti i popoli si raduneranno ai suoi piedi
2 e diranno:
«Saliamo sulla montagna del Signore,
andiamo al tempio del Dio d'Israele.
Egli ci insegnerà quel che dobbiamo fare,
noi impareremo come comportarci.
Gli insegnamenti del Signore
vengono da Gerusalemme,
da Sion egli parla al suo popolo.
3 Egli sarà il giudice di molti popoli,
sarà l'arbitro di potenti nazioni
anche lontane.
Trasformeranno le loro spade in aratri
e le loro lance in falci.
Le nazioni non saranno più in lotta tra loro
e cesseranno di prepararsi alla guerra.
4 Ognuno vivrà in pace
in mezzo alle sue vigne
e sotto i suoi alberi di fico,
e nessuno più lo spaventerà».
Così ha promesso il Signore dell'universo.
5 Le altre nazioni rendono culto ai loro dèi, ma noi ubbidiremo al Signore nostro Dio per sempre.

IL SIGNORE REGNERÀ SU GERUSALEMME

6 Il Signore dichiara: «Sta per arrivare il giorno in cui radunerò quelli che sono feriti, riunirò quelli che sono in esilio e che avevo trattato duramente.
7 Essi, oggi, feriti, lontani e in esilio, non saranno soltanto il resto del popolo ma farò di loro una nazione potente. E io, il Signore, dal monte Sion regnerò su di loro per sempre.
8 E tu, monte di Gerusalemme che vegli sul popolo come una torre, presto riavrai l'autorità di una volta. Gerusalemme sarà di nuovo la capitale del regno».

SOFFERENZA E LIBERAZIONE DI GERUSALEMME

9 Perché gridate così, abitanti di Gerusalemme? Perché vi agitate per il dolore come una partoriente? Forse perché non avete più re e i vostri consiglieri sono morti?
10 Agitatevi e spasimate come una donna che sta per partorire, perché dovrete lasciare la città, accamparvi in campagna e arrivare fino a Babilonia. Ma là sarete liberati, il Signore vi strapperà dal potere dei vostri nemici.
11 Ora, molte nazioni si sono riunite per attaccarvi. Esse dicono: «La città sia profanata. Vogliamo vedere Gerusalemme distrutta».
12 Ma esse non conoscono l'intenzione del Signore, non capiscono la sua decisione. Egli le ha raccolte come grano sull'aia
13 e ora dice agli abitanti di Gerusalemme: «Trebbiate il grano! Vi renderò più forti di un bue dalle corna dure come il ferro e dagli zoccoli robusti come bronzo. Voi schiaccerete molti popoli. Prenderete le loro ricchezze come bottino. Lo riserverete e lo consacrerete a me, il Signore, padrone di tutta la terra».
14 Ora fatevi pure dei tagli in segno di dolore, abitanti di Gerusalemme, voi che riunite le vostre truppe! Ci hanno assediato. Con un bastone colpiscono sul viso il capo del popolo d'Israele.

CAPITOLO 5

BETLEMME PATRIA DEL NUOVO RE

1 Il Signore dice: «Betlemme-Efrata, tu sei una delle più piccole città della regione di Giuda. Ma da te uscirà colui che deve guidare il popolo d'Israele a nome mio. Le sue origini risalgono ai tempi più antichi».
2 Il Signore abbandonerà il suo popolo fino a quando colei che deve partorire non avrà un figlio. E allora chi sarà sopravvissuto all'esilio ritornerà dal suo popolo, Israele.
3 Il nuovo capo guiderà con fermezza il popolo, grazie alla forza e alla gloriosa presenza del Signore, suo Dio. Il popolo vivrà sicuro perché egli manifesterà la sua grandezza fino all'estremità della terra
4 e porterà la pace.
Se gli Assiri invaderanno la nostra terra e vorranno mettere piede nei nostri palazzi, noi manderemo contro di loro un gran numero di capi a combatterli.
5 Con le loro armi, essi conquisteranno l'Assiria e la regione di Nimrod. Ci libereranno dagli Assiri quando questi violeranno i nostri confini e invaderanno la nostra terra.

IL RESTO D'ISRAELE FRA LE NAZIONI

6 I sopravvissuti d'Israele, dispersi in mezzo a numerosi popoli, saranno come la rugiada mandata dal Signore, come la pioggia che cade sull'erba: dipenderanno da Dio e non dagli uomini.
7 Allora i sopravvissuti d'Israele, circondati da numerosi popoli, saranno come leoni in mezzo agli animali della foresta o in mezzo a un gregge: ovunque passeranno, calpesteranno e sbraneranno la loro preda. Essa non avrà scampo.
8 lsraele attaccherà i suoi nemici e li farà a pezzi.

IL SIGNORE LIBERA IL POPOLO DA TUTTI GLI IDOLI

9 Il Signore dichiara: «Sta per venire il giorno, popolo mio, in cui sterminerò i vostri cavalli, spezzerò i vostri carri da guerra.
10 Distruggerò le città del vostro territorio e demolirò le vostre fortezze.
11 Eliminerò le vostre magie, non resterà vivo fra di voi un solo indovino.
12 Annienterò i vostri idoli e le vostre pietre sacre. Non adorerete più questi oggetti fatti con le vostre mani.
13 Sradicherò i vostri pali sacri, distruggerò le vostre città.
14 Sfogherò tutta la mia collera e mi vendicherò delle nazioni che non mi hanno ubbidito».

CAPITOLO 6
IL SIGNORE FA CAUSA AL SUO POPOLO
1 Ascoltate quel che il Signore dice! Egli mi ordina di difendere la sua causa, di chiamare a testimoni le montagne e le colline.
2 Ascoltate voi montagne e voi fondamenta eterne della terra. Ascoltate il Signore che accusa il suo popolo, fa causa a Israele:
3 «Popolo mio, che male ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondi!
4 Forse perché ti ho fatto uscire dall'Egitto, ti ho liberato dalla schiavitù e ho inviato Mosè, Aronne e Miriam per guidarti?
5 Popolo mio, ricordati di quando Balak, re di Moab, tramava contro di te e di quel che gli rispose Balaam, figlio di Beor. Ricordati di quel che è avvenuto quando ti ho condotto da Sittim a Gaigala. Ricordati tutto quel che io, il Signore, ho fatto per salvarti».

IL SIGNORE ESIGE GIUSTIZIA E NON SACRIFICI
6 Quale offerta porteremo al Signore, ai Dio Altissimo, quando andremo ad adorarlo? Gli offriremo in sacrificio vitelli di un anno?
7 Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio? Gli daremo in sacrificio i nostri figli, i nostri primogeniti per ricevere il perdono dei nostri peccati?
8 In realtà il Signore ha insegnato agli uomini quel che è bene, quel che esige da noi: praticare la giustizia, ricercare la bontà e vivere con umiltà davanti al nostro Dio.

IL SIGNORE PUNISCE I DISONESTI E I BUGIARDI
9 Il Signore pronunzia minacce contro gli abitanti della città, ma chi lo rispetta si salverà.
«Ascoltate, uomini della tribù di Giuda e voi tutti che vi siete riuniti in città.
10 Nelle case dei malvagi ci sono ancora tesori accumulati con inganno, misure falsificate che io detesto!
11 Come potrei considerare innocente chi usa bilance e pesi truccati?
12 I ricchi di questa città si danno alla violenza, gli abitanti sono bugiardi e si ingannano tra loro.
13 Per questo io ho cominciato a colpirvi, a distruggervi per le vostre colpe.
14 Non avrete abbastanza da mangiare, sarete tormentati dalla fame. Cercherete di mettere qualcosa da parte, ma andrà perduto. E quel poco che salverete, io lo distruggerò con la guerra.
15 Non mieterete quel che avete seminato, non raccoglierete olio dalle ulive che avete schiacciato; non berrete il vino che avete preparato.
16 Voi seguite l'esempio malvagio del re Omri e di suo figlio Acab. Voi continuate le loro abitudini! Per questo ridurrò in rovina la vostra città e voi, suoi abitanti, sarete disprezzati. Subirete la vergogna che ha colpito tutto il mio popolo».

CAPITOLO 7

LA CORRUZIONE IN ISRAELE E' GRANDE

1 Povero me! Mi sento come uno che passa dopo il raccolto o dopo la vendemmia e non trova più nem meno un grappolo, nemmeno un po' di fichi saporiti da mangiare.
2 In questa regione non c'è più una persona fedele a Dio, nessuno è onesto. Tutti aspettano l'occasione per commettere omicidi, si danno la caccia tra loro.
3 Sono maestri nel fare il male. I capi hanno pretese, i giudici esigono compensi illeciti, gli uomini influenti dicono senza vergogna quel che desiderano e tutti tramano per ottenerlo.
4 Il migliore e il più onesto di loro è peggiore delle ortiche o di una siepe di spini. Ma è arrivato il giorno in cui Dio vi punirà, come avevano annunziato i profeti, le vostre sentinelle. Ora vivrete nell'angoscia.
5 Non credete al compagno, non fidatevi dell'amico, state attenti a quel che dite anche a vostra moglie.
6 I figli insultano i padri, le figlie si ribellano alle madri, le nuore alle suocere: ognuno ha i suoi nemici nella propria famiglia.
7 Ma io mi rivolgo al Signore, ripongo la mia speranza in Dio che mi salva. Il mio Dio ascolterà la mia preghiera.

SPERANZA E PREGHIERA DEL POPOLO
8 I nostri nemici non hanno motivo di ridere di noi. Siamo caduti ma ci rialzeremo. Siamo nell'oscurità, ma il Signore sarà la nostra luce.
9 Abbiamo peccato contro il Signore, dobbiamo subire la sua punizione, ma poi egli difenderà la nostra causa e ci renderà giustizia davanti ai nostri nemici. Ci condurrà alla luce e noi lo vedremo mentre ci salva.
10 Lo vedranno anche i nostri nemici e saranno coperti di vergogna, proprio loro che ci dicevano: «Dov'è ora il Signore vostro Dio?». Allora li vedremo calpestati, come fango per le strade.
11 Abitanti di Gerusalemme, viene il giorno in cui si ricostruiranno le mura della vostra città e saranno allargati i confini della vostra nazione.
12 Allora il vostro popolo ritornerà da voi: verranno dall'Assiria e dall'Egitto, dalle rive del Nilo e dell'Eufrate, dai mari e dai monti.
13 Il resto della terra invece diventerà un deserto per le azioni malvagie dei suoi abitanti.
14 E tu, Signore, come pastore, guida il tuo popolo: è il gregge che ti appartiene. Ora vive isolato nella foresta, anche se circondato da terra fertile. Conducilo a pascolare, come una volta, sui ricchi pascoli delle regioni di Basan e di Galaad.
15 Come quando ci facesti uscire dall'Egitto, fa' per noi prodigi.
16 Le nazioni li vedranno e rimarranno deluse della propria forza. Per lo stupore, resteranno senza parole e si tapperanno le orecchie.
17 Morderanno la polvere come i serpenti e i rettili della terra. Usciranno tremando dai loro rifugi per venire verso dite. Avranno timore dite, il Signore, il nostro Dio.
18 Nessun dio è come te, Signore: tu cancelli le nostre colpe, perdoni i nostri peccati. Per amore dei sopravvissuti del tuo popolo, non resti in collera per sempre ma gioisci nel manifestare la tua bontà.
19 Avrai di nuovo pietà di noi: calpesterai le nostre colpe e getterai i nostri peccati in fondo al mare.
20 Mostrerai ancora la tua fedeltà e il tuo amore ai discendenti di Abramo e di Giacobbe, come avevi giurato allora ai nostri antenati.
Michea esorta Israele alla penitenza

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